Lima: 12-15 novembre. Incontro anarchico

L’anarchismo come prospettiva rivoluzionaria mantiene la sua valenza di fronte  all’attuale ordine delle cose, rinnovando i propri attacchi all’autoritarismo. L’esclusione sociale e le situazioni reali  (in quanto a politica e a maneggio del potere) delle distinte regioni latinoamericane implicano una costante riattualizzazione dell’anarchismo per poter affrontare lo stato e il capitale.
In quest’ottica collettivi ed individualità anarchiche dell’America latina e del resto si incontreranno a Lima da mercoledì 12 giovedi a sabato 15 novembre; l’intento è di potenziare i collettivi e le iniziative acratas con il confronto di proposte e l’interscambio di informazioni ed esperienze.
Le diverse congiunture economico-sociali all’interno del continente sudamericano fanno sì che l’anarchismo e le resistenze sociali si diano – di fronte al capitalismo e allo stato – varie strategie e tattiche, esprimendo diversificate forme di ribellione.
Quindi cosa c’è di meglio se non confrontarsi, affrontare e (possibilmente) risolvere tutti assieme le condizioni attuali di ciò che si conosce come guerra sociale?
Lima, geograficamente, è un punto strategico in America Latina e  il Perù rappresenta un anello di congiunzione della storia e delle culture di tutto il  continente. E’ venuto il momento di stabilire reti di coordinamento più organizzate e dinamiche: per questo diamo vita ad un incontro anarchico a carattere internazionale, che riesca ad ampliare tale rete e a rafforzare i legami tra anarchici sudamericani e del resto del mondo. Una specie di globalizzazione della resistenza, che promuova affinità e volontà comuni e che provi a giungere a conclusioni rilevanti.
Durante i quattro giorni le attività si terranno vicino Lima e termineranno nel centro della città con  concerti di vari gruppi e bande internazionali. Si suggerisce di portare sacchi a pelo, tende e l’attrezzatura necessaria.
In particolare il programma prevede riunioni e dibattiti per la difesa, il rafforzamento e l’estensione delle occupazioni di terre, case, quartieri e di tutte le esperienze di autorganizzazione sociale nel Perù; assemblee su anarchismo e femminismo, mezzi di comunicazione, violenza rivoluzionaria e violenza statale e sull’anarchismo di fronte alla lotta armata degli anni Ottanta; ancora, organizzazione di collettivi e gruppi di affinità, gruppi di lavoro sulla produzione biologica, conversazioni sulle problematiche dell’indigenismo e sui popoli nativi, così come sul nazionalismo. Vi sarà una fiera di materiale anarchico che dia espressione a esperienze sociali di lotte concrete e alle realtà di autoproduzione, cinema, musica e balli. I compagni della pubblicazione «Disobediencia» si occuperanno della organizzazione delle commissioni e dei lavori  pertinenti.
Per informazioni:
arteria_aktiva@yahoo.es

Questo evento è l’espressione di quella che, come ebbi a constatare in un viaggio successivo al default argentino attraverso alcuni paesi Sudamericani, si può definire a buona ragione primavera dell’anarchia, cioè il manifestarsi di un risorgere delle pratiche e tematiche di riscatto, aventi nelle idee libertarie e anarchiche un riferimento vitale e  pulsante.
L’idea anarchica di lotta e pensiero è ben presente nella storia del continente da quando i migranti europei la introdussero alla fine dell’Ottocento, producendo nelle città e nelle campagne forme di emancipazione che coinvolsero centinaia di migliaia di proletari dal Messico alla Patagonia. Importanti sindacati organizzarono lotte popolari, represse nel sangue ma in grado di contaminare le idee di riscatto sociale con contenuti anticapitalisti, libertari, egualitari e solidali: anarchici. La storia dell’anarchismo sudamericano risulta ricchissima di figure significative e di lotte costitutive.
Il gruppo che a Lima cura la pubblicazione  «Disobediencia» per promuovere l’incontro ha stretto contatti con organizzazioni e gruppi in Argentina, Cile, Uruguay, Paraguay, Bolivia, Messico, Venezuela, Brasile, Equador, Colombia.
Segnale questo di una «volontà del fare», di un sentimento  generalizzato presente in tutto il continente che potremmo definire il piacere e la volontà di dare corpo alle idee anarchiche  nei comportamenti reali di lotta.
Interessante è il connubio  tra pratiche autogestionarie (presenti in molte realtà autoctone: nei diversi pueblos, nelle comunità campesinas, in interi quartieri urbani di diverse città) e forme di resistenza e di  organizzazione sociale a cui corrispondono livelli repressivi molto spesso mortali.
Il progetto  ha come finalità secondaria quella di dare corpo ad una Federazione Peruana Libertaria, intesa come strumento  di aggregazione e sviluppo.
Come compagni bolognesi promuoviamo una sottoscrizione come condivisione, solidarietà e stimolo alla lotta, sicuri di contribuire allo sviluppo di processi di emancipazione sociale.

tomado del semanal anarquista: Umanità Nova, 2008

link: http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2008/un34/art5504.html

Nerio Casoni

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