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Afiche: Reflexiones libertarias, entorno al Primero de Mayo
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Afiche: Conversatorio, 1er centenario de la publicacion de libro HORAS DE LUCHA de M.G.P
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Resoconto della Conferenza AIT sul lavoro precario, l’autogestione e le cooperative tenutasi a La Vecilla (León, Spagna), 13, 14 e 15 agosto 2010.
La Conferenza era ospitata dal IX Campeggio libertario organizzato dalla CNT León; ottima l’accoglienza, la partecipazione e la disponibilità dei compagni locali.
Presenti delegazioni di: NSF (Norvegia), ZSP (Polonia) PA (Slovacchia), MASA (Croazia), FAU (Germania), SF (Inghilterra, fed. loc. di Brighton), CNT-F (in rappresentanza non nazionale, ma della fed. locale di Pau), CNT-E (fed. loc. di Granada e Saragozza, presenti anche compagni delle fed. loc. di León e Madrid), AIT-SP (Portogallo). Per problemi legati alla concessione del visto, il delegato della KRASS (Russia) è arrivato la sera di sabato 14, mentre i due delegati del giornale Humanidad (Perù) sono arrivati soltanto la sera di domenica 15. Presente fin dall’inizio anche un compagno FAI (Federación Anarquista Ibérica).
Oltre che dai delegati delle sezioni AIT, la Conferenza è stata seguita, parzialmente o totalmente, da alcuni presenti al campeggio, senza diritto di parola, salvo decisione contestuale dell’assemblea favorevole al loro intervento. Tra questi ospiti un ragazzo e una ragazza siciliani, particolarmente interessati al tema sindacalista libertario.
Venerdì 13: dopo i saluti e le formalità (credenziali e OdG) la giornata è trascorsa nell’enumerazione di casi diversi, affrontati da varie sezioni, di conflitto sul posto di lavoro. Come delgazione italiana abbiamo citato il caso positivo della lotta all’IKEA di Brescia. Taglio: scuola tecnica precariato.
Sabato 14: la conferenza è proseguita come la giornata precedente, con l’introduzione del tema dell’immigrazione nell’ambito della precarietà da parte della delegazione polacca, con particolare riferimento alla situazione nel loro paese e tramite esempi di casi da loro seguiti. Arrivato il momento di sintetizzare le esperienze in una strategia comune, PA e ZSP hanno fatto la loro proposta, intorno alla quale cercavano il consenso delle altre sezioni: istituire un gruppo di lavoro specifico (non una commissione ufficiale) per il miglioramento e la coordinazione della lotta al precariato, aperto a tutte le sezioni che volessero partecipare. Intervenendo su questa proposta abbiamo espresso la nostra opinione e introdotto il tema autogestione e cooperative in relazione al precariato. Innanzitutto abbiamo detto, trovando anche consensi, che istituire una struttura in più avrebbe solo raddoppiato gli strumenti già in nostro possesso per scambiarci informazioni ed esperienze e per coordinare azioni. Abbiamo quindi criticato il carattere riduttivo della proposta strategica di PA, introducendo la necessità di andare oltre l’impostazione adottata fino a quel momento, cioè una visione esclusivamente centrata sul conflitto nel luogo di lavoro, per intergarla con una prospettiva autogestionaria di costruzione di alternative di occupazione-produzione e consumo. Il nostro intervento, rompendo la monotematicità della conferenza fino a quel momento, ha suscitato sia interesse che nervosismo. PA ha ribadito la proposta, arrivando a ridurla a una mailing-list specifica sul precariato. La discussione, animata da molteplici interventi sia favorevoli che contrari alla proposta, si è avvitata su se stessa senza approdare a risultati.
Domenica 15: con l’esposizione del nostro documento, la conferenza si è centrata sul tema delle cooperative autogestite di produzione e consumo e sulla nostra proposta in merito: collegare l’esistente in una rete libertaria e promuovere la nascita di nuove esperienze. Tale proposta è stata da noi inquadrata nella necessità di unire i due piani di lotta (rivendicativo, sul posto di lavoro, e autogestionario, anche fuori da esso) affinché possano sostenersi a vicenda e costituire una strategia a lungo termine. La proposta ha generato vari interventi e critiche anche dure nei confronti di questa nostra visione. Una parte di esse (vedi CNT-Granada) si appoggiava sulla convinzione che il cooperativismo sia uno strumento marginale, che al massimo possa costituire una forma di resistenza a breve termine, mentre la vera lotta si conduce con lo scontro diretto sul posto di lavoro, luogo in cui si vive il conflitto di classe. Altre critiche sono venute da FAI, AIT-SP e CNT-F, soprattutto sulla possibile presenza di lavoratori salariati nelle cooperative, ma anche sulla difficoltà di propagare l’autogestione del lavoro, soprattutto tra i disoccupati (CNT-F).
Il delegato KRASS ha poi esposto la propria relazione, che includeva la posizione ufficiale del sindacato sul tema cooperative: rigida nel non appoggiare esperienze non totalmente libertarie (cioè non rispondenti a caratteristiche da loro individuate con approfondita discussione interna), ma aperta a proposte come la nostra (il delegato ha mostrato vivo interesse sia verso l’attività generale dell’USI che verso la proposta autogestionaria impegnandosi a tradurre e far circolare il nostro documento in Russia). Infine, terminata già la conferenza, i compagni peruviani, oltre a presentare il giornale anarchico Humanidad, hanno parlato della precarietà in Perù e delle diverse esperienze cooperative dagli anni ’80 in poi, esprimendo la speranza di un più frequente e fecondo contatto con l’AIT e le sue sezioni. La delegazione peruviana ha dimostrato non solo grandissima curiosità e voglia di conoscere la realtà europea, ma anche un alto livello di cultura sindacale e generale e di serietà nelle analisi e nelle relazioni.
Nonostante le critiche la nostra proposta, oltre a introdurre i temi dell’autogestione e della cooperazione nel quadro della strategia dell’AIT, ha suscitato sincero e vivo interesse soprattutto nelle sezioni AIT-SP e KRASS. A margine della conferenza anche il compagno FAI ha espresso condivisione verso di essa apprezzando anche la forza da noi utilizzata per sostenerla ed è stato interessante notare come la nostra proposta abbia evidenziato una netta differenza nell’interpretazione del sindacato e delle sue competenze da parte delle sezioni CNT di Granada e di Madrid. Grazie a questi ultimi compagni abbiamo anche avuto conferma della presenza consistente e diffusa di esperienze autogestionarie in Spagna, nonché dell’interesse dei compagni di Madrid nei confronti di queste, sia nel senso dell’elaborazione di progetti di coordinamento delle esperienze autogestionarie che della loro legittimità all’interno dell’azione sindacale.
Una considerazione va fatta: purtroppo abbiamo registrato uno sforzo enorme anche dal punto di vista economico, costi di viaggio etc., per risultati che consideriamo davvero minimi per i processi di crescita dell’A.I.T., processi che riteniamo essenziali ma che continuano ad essere in forte ritardo con la Storia e con la nostra stessa Storia e, anche questa nostra considerazione ha trovato condivisione a Leòn, questo è ancora un altro dato positivo!
avanti Compagni dall’animo forte!
la delegazione U.S.I.- A.I.T.
Daniele Gozzi
Gino Ancona
Ps. le foto sono di Laura Floro
Tomado de: Lotta di Classe (Italia)
link: http://www.lottadiclasse.it/index.php?option=com_content&view=article&id=571:lalternativa-al-capitalismo-conferenza-internazionale-a-leon-spagna-dellait-&catid=25:la-storia&Itemid=37
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Manuel González Prada, El Germinal y la Unión Nacional (1899-1902)
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Leoncio Bueno: Humanidad no debe aspirar a la »popularidad».
Publicado en Actualidad, Anarquismo
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ENTREVISTA A LA ORGANIZACIÓN ANARCOPUNK – LIMA
Hace algún tiempo tuvimos el agrado de conocer a estos compas en una actividad en Ica allá por el 2008. Nos concibieron esta entrevista a comienzos de este año vía correo en donde manifiestan sus puntos de vista acerca de diversos temas: su perspectiva del Anarcopunk, la propuesta ante la sociedad, sus planteamientos y su forma de organizarse, su rechazo al capitalismo y a toda forma de opresión.
1.- Para las personas que no saben que es la ORGAP ¿Qué no pueden decir acerca de esto y si nos pueden explicar como esta organizada actualmente, quienes la conforman, que colectivos, bandas o individuos en general participan?
Hola. Bueno la Organización Anarcopunk de lima es en resumidas cuentas un colectivo anarcopunk. En un inicio fue una especie de pequeña red que agrupaba a un par de colectivos e individu@s anarcopunks, pero tras una reestructuración estamos funcionando como un colectivo con un mínimo de integrantes. Los colectivos que la integrábamos los disolvimos y nos hemos nucleado como (reiterando) un colectivo. La orgap-lima es conformada por anarcopunks militantes. Nosotr@s consideramos muy importante el hecho de ser una/un militante y no simpatizante de tal o cual idea, ya que es en base a la militancia que articulamos nuestras acciones (por más modestas que sean).
2.- ¿Después de todo este tiempo que han visto desarrollar al movimiento anarcopunk, especialmente en lima y en el Perú, que reflexiones podríamos encontrar, algún análisis que tengan, también si tienen algunos objetivos como anarcopunks y hacia donde debería apuntar este movimiento para que signifique una real amenaza al sistema en que vivimos?
La verdad que solo podemos decir que las cosas que se hagan o que se hicieron nunca son en vano, siempre dejan huellas y un camino a seguir. Las personas pasan pero las ideas y la lucha siempre quedan.
3.- Leyendo y revisando algunos fanzines y publicaciones que se tildan de anarcopunks siempre he notado que se hacían llamados a la unión entre anarquistas, punks, anarcopunks y demás gente en general (personas que habían tomado un cierto grado de conciencia) con el fin de afrontar una lucha mas fuerte y por ende mas organizada, pero contrastándolo con la realidad en algunos casos esto termina siendo una simple consigna y no finaliza de darse en la totalidad de personas que conforman dichos movimientos. Para ustedes ¿Qué es lo que esta sucediendo? ¿Tiene una real importancia esto? ¿Tal vez podría ser difícil dadas las condiciones que suelen ser distintas en cada realidad? ¿O realmente la lucha debe tomar otros caminos para que pueda concretarse y abrir una etapa previa hacia objetivos muchos más grandes? Que nos podrían comentar…
Es que primero habría que ver a que apunta cada individu@ o grupo que se asuma dentro de alguna postura (anarquistas, punks, anarcopunks y etc.) Quizás un hecho que sea el motivo por el cual a veces no prospere tal unión sea ese, el objetivo distinto que cada grupo busca. No pretendemos decir que la búsqueda de l@s anarquistas, l@s punks, l@s skins, l@s anarcopunks y tantos otros grupos sean distintos, esto porque nosotr@s “solo” somos anaquistas y anarcopunks, pero cada persona sabe que es lo que busca, si un cambio social colectivo y revolucionario, o solo revolucionar su propia vida. Sobre las condiciones si son distintas o no, la verdad que creemos que NO, las condiciones son las mismas aquí y en el otro lado del mundo: explotación de la burguesía hacia el proletariado, esa es la única realidad que reconocemos, no reconocemos fronteras ni otra realidad.
Sobre si la lucha debería tomar otro camino pues creemos que no. La lucha revolucionaria y anticapitalista siempre es la misma: por la abolición de lo que nos hace esclav@s, osea contra el Capital y el capitalismo. Que surjan otras tácticas, formas, métodos, prácticas no cambia en si la esencia de ruptura con la sociedad del capital que desde hace muuuuucho tiempo atrás miles y miles de proletari@s rebeldes emprendieron con valor y coraje ejemplar.
4.- Complementando con la pregunta anterior que propondrían a nivel organizacional en cada colectivo y grupo que llegue a formarse con ideales afines a la lucha anticapitalista contrastando con la realidad y problemas que surgen en su medio social donde se desarrollan y actúan.
Pues modestamente proponemos el esclarecimiento y el debate interno, muchas veces de emociones y entusiasmo puro no se llega muy lejos, lo decimos porque (como tod@s) cometemos y cometimos (y de seguro que cometeremos) mucho errores en nuestras tácticas de acción y agitación. Eso es preferible a la pasividad y el conformismo para nosotr@s. Pero en esencia proponemos que cada grupo conciente se esclarezca a fondo en qué es lo que buscamos como anticapitalistas, para de ahí salir afuera con nuestras ideas claras y proponer y actuar por un cambio social, a través de la lucha contra el Estado y el capital en todas las formas y expresiones que estos puedan desarrollarse y asesinar.
5.- Por ahí repasando algunas actividades realizadas por ustedes he visto que se han manifestado contra algunas corporaciones entre ellas la MacDonalds. ¿Qué es lo mas afecta a l@s proletari@s de las ciudades pobres en donde el capitalismo avanza cada día mas y mas, cuál es crítica mas concreta a estas instituciones sabiendo que hay otras pequeñas empresas que no dudarían en abarcar mas mercados con el fin de hacer crecer mas su capital?
McDonalds es una empresa capitalista de mierda mas, la odiamos igual que a todas, solo que esta tiene mas “protagonismo” por tener mas cadenas de su mierda en muchos lugares del mundo. Estas empresas afectan directamente la vida de tod@s nosotr@s l@s oprimid@s.
Destruyen la naturaleza al obtener más granjas para criar animales que son destinados a la “comida” rápida, promueven una alimentación demasiado dañina para el consumo humano, le hace creer a la gente que por tener más empresas como esta a su alrededor están “progresando”, también atenta salvajemente contra la vida de seres viv@s inocentes, es decir contra las vidas de l@s animales a l@s cuales solo l@s ven como mercancía, eso es muy egoísta, malsano y sádico. En concreto, la crítica directa que hacemos a todos los mercados es que son capitalistas y se aprovechan del trabajo asalariado de l@s explotad@s y oprimid@s para beneficio del amo del mundo: el capitalismo.
6.- Siguiendo con el activismo que vienen desarrollando y mas específicamente en un conversatorio que organizaron denominado “Contra el sufrimiento animal y humano”, ¿A qué conclusiones llegaron y como se proyecta la lucha anarcopunk con respecto a dichos planteamientos?
Dicho conversatorio, si bien fue anunciado, nunca llegó a darse, ya que no fue nadie, ecepto quienes lo organizábamos. De todas maneras para nosotr@s l@s anarcopunks es muy importante la liberación animal, ella también parte de nuestra lucha, con esto no decimos que tod@s l@s anarcopunks no coman carne, hay anarcopunks que si consumen animales, pero no creo que estén en contra de la liberación animal, pero igual no hablamos por ell@s, solo hablamos por nosotr@s y te podemos decir que el dejar de consumir animales nos hace sentirnos cada vez más cerca de la igualdad y la libertad social que tanto buscamos. L@S ANIMALES TAMBIEN SIENTEN, YA NO SE L@S COMAN!!
7.- ¿Tienen alguna crítica con relación a otras corrientes ideológicas tales como el marxismo o el sindicalismo y porque creen (o no) que es importante tener una posición ideológica bien definida en alguna organización o colectivo?
Críticas tenemos hacia todo, hasta a nuestra propia postura de anarcopunks y anarquistas, eso es muy importante, el criticar TODO y AUTOCRITICARSE TAMBIEN. Sobre marxismo, pues para nosotr@s es muy iluso creer que el Estado cambiaría su esencia explotadora y opresora solo por un grupo de “proletari@s iluminad@s” se hagan cargo de “él”, el marxismo que tanto nos vende la izquierda burguesa no es otra cosa que una ideología de derecha al fin y al cabo, por más radical que se pinte no hay cambio alguno si se mantiene el Estado, el mercado, el trabajo, el salario y la mercancía. Sobre sindicalismo, pues el sindicato es vende obrer@s por excelencia, es el apaciguador entre la patronal y l@s obrer@s. El sindicato insta a que la clase obrera actúe dentro de los límites de la legalidad burguesa, dentro de las leyes que el mismo capitalismo dicta para su perpetuación. El sindicato es una institución más del capital, con sus soplones y sus objetivos de pasividad obrera. Para nosotr@s si es importante mantener un lineamiento ideológico definido ante todo, ya que de esa forma estamos más apt@s para proponer una organización real dentro de los lugares donde nos podamos encontrar. La lucha de clases es la lucha de los oprimid@s contra l@s opresores y todas sus instituciones.
8.- La palabra revolución casi siempre ha estado situada en varios márgenes de una lucha, para algunos pueblos y personas no siempre puede tener el mismo significado que para otros. ¿Cómo definirían ustedes a la revolución y que cambios habrían que darse en esta sociedad para que esta palabra no quede enfrascada en los discursos que l@s políticos oportunistas suelen utilizar?
La Revolución Social para nosotr@s es el comunismo sin Estado, osea la ANARQUIA.
La Revolución Social es la abolición de las clases sociales, por que cuando existen las clases sociales existe la división y el antagonismo de la especie humana. La revolución significa que tenemos que abolir el trabajo asalariado, porque el salario es el arma de l@s patron@s hacia l@s obrer@s, es el chantaje eterno de morir de hambre o morir trabajando.
Para que la palabra REVOLUCIÓN SOCIAL cobre el significado que merece, no tendríamos que cambiar nada en esta sociedad, tenemos que DESTRUIRLA para crear una sociedad igualitaria y equitativa, ya que esta sociedad esta organizada solo para hacer de l@s ric@s más ric@s y de l@s pobres más pobres, para que el capitalismo siga gobernando nuestras vidas y nosotr@s solo seamos esclav@s humillad@s y asesinad@s a diario.
9.- ¿Qué nos pueden comentar acerca de la IAP (Internacional Anarcopunk), supimos por ahí que existían ciertas discrepancias o personas que no concordaban con algunos planteamientos, cuál sería la posición de la ORGAP y que novedades nos podrían alcanzar sabiendo que ustedes están participando aún en dicha organización?
La Internacional Anarcopunk es una red internacional que agrupa a diversos colectivos e individu@s de algunos lugares del mundo. Se han mantenido 5 encuentro internacionales en donde se ha venido organizando su funcionamiento.Como toda organización no es perfecta, y en estos momentos se encuentra en un momento no muy bueno.A pesar de que ha habido much@s personas que abandonaron la IAP por discrepar con su funcionamiento, nosotr@s seguimos creyendo en la organización internacional como parte de nuestra lucha anarcopunk. Novedades creo que no hay, solo que seguimos luchando por levantar nuestra organización internacional y cualquier cosa que hagamos seré de mucha ayuda.
ARRIBA LA INTERNACIONAL ANARCOPUNK!!
10.- Bueno compañer@s estamos complacidos que hayan aceptado esta entrevista y que nos puedan compartir sus análisis y pensamientos con l@s compañer@s que radicamos en esta ciudad y que también estamos dispuestos tanto a debatir como a compartir los ideales de lucha que surgen y que van infectando el virus antagonista (como bien lo dice su periódico Voces de la Revuelta), para despedirnos algo que nos quieran comentar, algunas actividades que están proyectando por hacer o algo que les haya quedado por decir y que quieran expresarnos, nos dejarían su contacto para los compañer@s que estén interesados en saber mas acerca de ustedes o por ahí algún sitio o espacio de información que tengan.
Bueno también agradecerles a ustedes la organización anarquista Amor y Odio por darnos un espacio en su zine y por el interés en lo que venimos haciendo y en especial a ti Paúl. Estamos viendo la posibilidad de que este mes (enero 2010) podamos organizar un concierto, de ser posible con entrada libre. Hacer mas conversas, seguir distribuyendo materiales por donde podamos, hacer de nuestra lucha, de nuestra contracultura, de nuestra vida y del anarcopunk una amenaza contra el orden capitalista.
Decir también que para nosotr@s el anarcopunk no es una teoría ni una ideología, es una práctica de lucha y acción, es contracultura y una realidad.
Saludamos a tod@s l@s compañer@s que están luchando por conseguir la Anarquía y la igualdad social.
Arriba el ánimo y la constancia! ¡Viva la Lucha de Clases!
ANARCOPUNKS CONTRA EL CAPITALISMO
ACCIÓN Y RESISTENCIA ANARCOPUNK
Organización Anarcopunk de Lima
orgaplima@riseup.net // www.anarcopunk.org/orgaplima
Tomado de: Vida – publicacion libertaria, N°0, pag 14-15-16, Arequipa-Peru 2010
Publicado en Anarcopunk, Entrevistas
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Debate entre anarquistas y marxistas (esta vez fue gato por liebre)
Históricamente el debate entre anarquistas y marxistas data desde la segunda mitad del siglo XIX. Allí tuvimos a Proudhon y a Marx. Mientras Proudhon escribía sobre la injusticia social y como plantear soluciones en la praxis cotidiana, Marx se dedicaba a descalificarlo con una serie de falacias ad hominen. Posteriormente, fue el debate entre Marx y Bakunin en el seno de la AIT. Allí nuevamente el jactancioso “socialista científico”, el amo y señor de la dialéctica, despotricó vulgarmente contra Bakunin. A falta de argumentos válidos, volvió a sus andadas de lanzar barro con ventilador. Así fue que quedó registrado Bakunin como “inmensa bola de manteca” y espía del Zar.
Lo cierto de todo esto es que con patrañas no se puede construir nada positivo ni en el presente ni en el futuro. La polémica fue dada tanto por Proudhon como posteriormente por Bakunin en base a principios doctrinales y teniendo en claro el aspecto organizativo de la humanidad del porvenir.
Este debate ha seguido por muchos años. Incluso han surgido posiciones que tratando de conciliar el marxismo con el anarquismo llegan a hablar de marxismo libertario. Uno de ellos es Daniel Guerin.
Durante el mes de mayo del presente año fuimos testigos del desarrollo de una serie de intervenciones libertarias en la capital del Perú. La efectuaron 2 grupos: la USL y quienes publican Humanidad.
Los animadores de “Humanidad” realizaron una actividad por el 1ro de mayo en la histórica Federación de Obreros Panaderos Estrella del Perú. Se expuso desde los mártires de Chicago hasta la problemática actual de los trabajadores. El auditorio estuvo repleto.
Los integrantes de la USL organizaron su mayo proletario. Fueron 3 charlas durante 3 viernes consecutivos. La última sesión parecía para muchos la más interesante. Precisamente allí se daría nuevamente el debate entre anarquistas y marxistas.
Allí surgieron algunos problemas:
1) Los invitados a exponer y defender el marxismo estaban totalmente fuera de foco. El primero, era un sindicalista y decía que no tenía conocimientos teóricos sino prácticos. ¿Cómo este sujeto va a defender algo que no conoce? El segundo, un tal Bermejo (con pasado aprista) dijo que era leninista porque no era espontaneísta y de allí parloteó sobre la violencia por aquí y por allá. Nos preguntamos ¿se puede reducir a Lenin solamente al anti espontaneísmo? Claro que no. Si este caballero hubiese pasado por los procesos de Moscú seguro que lo hubiesen violentamente enfriado por su evidente carencia doctrinaria. Sobre su discurso violentista preguntamos: ¿por qué no le respondió en esos términos a Rosa Maria Palacios cuando fue entrevistado por ella? En ese momento era un inofensivo angelito. Bien pendejo el Bermejo.
2)Por otro lado, el primer ponente de la USL salió con el sable desenvainado. Estuvo muy interesante su exposición. Cuestionó con conocimientos históricos al marxismo leninismo y su tan cacareada dictadura del proletariado. El segundo ponente más bien enfiló sus baterías fuera del tema en debate, tanto así que planteó, que el anarquismo es una ideología clasista y no está para liberar a la humanidad, que eso lo ve como muy abstracto, muy gaseoso, etc. Eso no tenía nada que ver con el debate en sí. Era más bien una indirecta a los libertarios de “Humanidad”.
3)Precisamente a raíz de esa intervención una compañera libertaria de “Humanidad” levantó reiteradas veces la mano para intervenir y sin embargo no se le permitió el uso de la palabra.Finalmente, el debate terminó entre bechos y abachos entre los autodenominados anarquistas clasistas organizados y los marxistas ignorantes de marxismo. ¡Qué nivel!
Erasmo
Tomado de: Humanidad- periodico anarquista, N° 9, pag 3, Agosto-Septiembre 2009
Publicado en Actualidad, Debates
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Cronica sobre Trabajo Precario y Autogestion
Los dias 13,14 y 15 de Agosto tuvo lugar en »La Vecilla» Leòn (Espana) la conferencia de la AIT (Asociacion Internacional de Trabajadores) titulada » Trabajo precario, autogestion y cooperativas», donde dos companeros de este periodico participaron con la ponencia sobre cooperativas en Peru y trabajo precario en el sector textil y agroexportacion, en estas lineas enviamos saludos a todas las personas que conocimos en el viaje y reafirmaron la confianza y solidaridad en este periodico.
Más de un ciento de trabajador@s de todas las edades y varios países, junto al secretario de la AIT, perteneciente a la NSF de Noruega, compañer@s de la ZSP polaca, eslovacos del PA, KRAS de Rusia, USI de Italia, SolFed de Inglaterra, FAU de Alemania, CNT de Francia, SP de Portugal y la CNT española, y los compañeros peruanos del periódico “Humanidad” y el saludo de los compañeros de la FORA argentina.
Todo se desarrolló en una organización impecable por parte de la CNT-AIT de León en el campamento de “La Vecilla” en un ambiente extraordinario entre los compañeros de todo el mundo, ya que nuestra patria es el mundo y nuestra familia la humanidad. El evento se realizó en régimen de autogestión, participando tod@s en las actividades e infraestructura. Se hablaba en francés, inglés, alemán, italiano, ruso e incluso en gallego-portugués, sin problemas, echando en falta el esperanto, para situarnos tod@s en igualdad de condiciones. El día 13 se trató “Anarcosindicalismo y trabajo precario”:
1) Estado general de las cosas: Fueron tomando la palabra, después de constituírse la mesa y de nombrar nuestro secretario de la AIT de la NSF, las diversas organizaciones, interviniendo en primer lugar una compañera polaca de la ZSP, que describió la situación como de altísima precariedad, muy semejante al panorama de Eslovaquia del cual informan más adelante los compañeros de Priama Akcia. La USI italiana, expuso que desde el año 93 con la colaboración de los sindicatos oficiales se están recortando derechos, con más ETTs, de la acción directa contra IKEA, etc, los compañeros de la sección portuguesa de la AIT hablaron de la ley de 1 de Agosto con menos derechos para los trabajador@s en las empresas nacionalizadas después del 25 de Abril, los ingleses de la Solidarity Federation que describieron los 20 años de “flexibilidad del mercado”, estrategia para mantener bajos los salarios.
Los compañeros noruegos exponen así recortes de derechos, con una tasa de desempleo del 4% lo que para ell@s es mucho. La CNT francesa del aumento del desempleo y la precarización, tratando ell@s de organizar a l@s precari@s , la FAU que habla de la reforma laboral, aumento de precariedad tanto en Sanidad como en transporte, sin que los sindicatos del estado hagan nada, y finalmente, la CNT española representada por el sindicato de Granada, describió lo acontecido en España después del “tinglado inmobiliario” con 4 millones de parad@s lo que calificaron como un panorama desolador. A continuación se le concedió la palabra a la FAI (Federación Anarquista Ibérica) que intervino para señalar que efectivamente en todo el mundo se están dando las mismas condiciones económicas, que sólo podemos poner remiendos y por tanto la única alternativa es hacer la revolución social con la unidad de tod@s l@s trabajador@s del mundo.
Por la tarde informan los compañeros de Priama Akcia de Eslováquia, tras intervenir los compañeros de Croacia, reclamando más experiencias concretas; la Sección Portuguesa habló de que esta crisis favorece que desde el conformismo se vaya de revuelta en revuelta a la revolución social, e informaron de la toma de una fábrica en Arcos de Valdevez, donde l@s trabajador@s no dejaron salir las máquinas y donde 40 obrer@s trabajan en régimen de autogestión. La ZSP que colaboran con trabajador@s en precario sobre todo de hosteleria, con varios conflictos ganados con la acción directa. La CNT de Granada informó de dos conflictos: Vincci y ASM.
2) Definición de los principales problemas para la acción anarcosindicalista: luchas concretas, ejemplos de autoorganización, resultados y lecciones aprendidas .
La CNT de Zaragoza informa sobre los conflictos de Start People y Ryanair. A su vez, KRAS de Rusia que nos acerca a una situación muy compleja, donde según sus datos, al año llegan a Moscú 2 millones de trabajador@s, de l@s cuales solo 200.000 son legales, la mayoría de las repúblicasdel este, lo que provoca una precariedad perpetua en estas personas, donde las mafias operan sin control, donde el miedo es corriente. Hablaron de un supermercado donde las trabajadoras se pusieron en huelga, la KRAS las apoyó y publicitó el conflicto, pero la policía utilizó la “ley de peligrosidad” para intervenir contra las trabajadoras. También explicaron que la KRAS no es legal y que es muy difícil su legalización en este momento.
Llegado el turno a la FAU, expusieron el conflicto de cines Babylon en Berlín, los problemas encontrados en el camino con la “ilegalización” del sindicato y la gran victoria conseguida con la solidaridad internacional.
El sábado 14, la ZSP polaca presentó un trabajo sobre la inmigración que fue debatido por las diversas delegaciones con mucho interés.
3) Discusión sobre posibles propuestas de estrategia común de la AIT/ IWA .
Aquí hubo diferentes intervenciones de las secciones de la internacional a respecto de como organizar a los trabajadores y trabajadoras precarizados, y también sobre las ventajas e inconvenientes que conllevan las acciones relacionadas con este tema. Las Secciones participantes presentaron sus posturas y mandatos y debatieron sobre este punto.
Ya el domingo 15, la USI expuso su propuesta de autogestión basándose en la solidaridad y orgullo de clase. La SP de Portugal comentó varias experiencias en Setúbal y en Oporto. Así también la USI explica una práctica concreta de 30 años de la cooperativa IRISBIO, una de las marcas más importantes de la agricultura biológica y que mantiene contacto con la USI.
A la tarde después de visitar las trincheras de Vegarada, donde combatieron los compañeros de la CNT durante la Revolución española de 1936- 39, se dio por finalizada con dolor de corazón la Conferencia de la AIT/IWA por parte de todos y todas los asistentes.
Traducido por CNT-AIT, Chiclana, extraído de la web de CNT-AIT, Galiza.
Tomado de: Humanidad – periodico anarquista, N°14, pag 2, Julio-Septiembre 2010 / Lima-Peru
web: periodicohumanidad.wordpress.com
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